Il Consiglio federale presenta il disegno di legge sulla regolazione dell’immigrazione

Berna, 04.03.2016 - In data odierna, il Consiglio federale ha adottato diversi disegni di legge da sottoporre al Parlamento e tesi ad attuare le disposizioni costituzionali sull’immigrazione. Il Consiglio federale mira tuttora a una soluzione consensuale con l’Unione europea (UE), ma visto che non è ancora stato raggiunto un accordo in tal senso, come annunciato, propone ora di regolare l’immigrazione con una clausola di salvaguardia unilaterale: una volta superata una determinata soglia, il Consiglio federale dovrà fissare tetti massimi annui. Per sfruttare meglio il potenziale di lavoratori residenti in Svizzera, il Consiglio federale intende inoltre agevolare l’accesso a un’attività lucrativa alle persone del settore dell’asilo che possono rimanere in Svizzera. Nel contempo ha adottato una modifica della legge federale sugli stranieri volta a impedire che gli stranieri in cerca di lavoro percepiscano prestazioni di aiuto sociale. Infine, il Consiglio federale ha adottato il messaggio sull’estensione dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC) alla Croazia. La ratifica del relativo Protocollo è una condizione per l’ulteriore partecipazione della Svizzera al programma di ricerca Horizon 2020.

In data odierna, il Consiglio federale ha confermato le sue decisioni del 4 dicembre 2015. Proseguirà pertanto i colloqui in corso con l’UE, continuando a cercare una soluzione consensuale che garantisca la via bilaterale. Non è stato tuttavia ancora raggiunto un accordo. Le consultazioni proseguiranno celermente al più tardi dopo il referendum sulla permanenza della Gran Bretagna nell’UE. Se si raggiungerà un accordo, il Consiglio federale lo presenterà in maniera adeguata nel corso dei dibattiti parlamentari. Al fine di rispettare i termini costituzionali per la regolazione dell’immigrazione, nel disegno di legge il Consiglio federale propone ora una clausola di salvaguardia unilaterale.

Clausola di salvaguardia unilaterale per i cittadini degli Stati UE/AELS

La clausola di salvaguardia unilaterale prevede che, se l’immigrazione supera un determinato valore limite, il Consiglio federale fissi tetti massimi annui per i permessi dei cittadini degli Stati UE e AELS. Nel farlo tiene conto degli interessi economici globali della Svizzera, conformemente a quanto previsto nella Costituzione, e si basa sulle raccomandazioni della nuova commissione della migrazione, la cui istituzione è prevista dal disegno di legge. Nel contempo il Consiglio federale adotta provvedimenti per promuovere in particolare il potenziale di lavoratori residenti e adeguare, se necessario, l’esecuzione della legislazione sugli stranieri. In tal modo il Consiglio federale intende ridurre il fabbisogno di lavoratori stranieri.

Misure contro gli abusi di prestazioni sociali

La modifica della legge federale sugli stranieri comprende anche provvedimenti tesi a migliorare l’esecuzione dell’ALC vigente. Concretamente s’intende escludere che gli stranieri in cerca di lavoro in Svizzera percepiscano prestazioni di aiuto sociale. Il disegno di legge definisce inoltre quando uno straniero disoccupato perde il suo diritto di soggiorno in Svizzera. Il disegno di legge prevede anche lo scambio di dati tra le autorità nel caso in cui uno straniero percepisca prestazioni complementari.

Il Consiglio federale ha altresì adottato un messaggio aggiuntivo alle disposizioni sull’integrazione della legge federale sugli stranieri. A complemento del già deciso consolidamento dell’iniziativa sul personale qualificato, tesa a sfruttare maggiormente il potenziale di personale qualificato di cui dispone la Svizzera, il Consiglio federale propone ulteriori misure nel settore dell’asilo. Il disegno di legge prevede di agevolare l’accesso a un’attività lucrativa alle persone che possono rimanere in Svizzera, semplificando le procedure di autorizzazione e abolendo l’obbligo di versare il contributo speciale.

Estensione dell’ALC alla Croazia

Sempre in data odierna, il Consiglio federale ha adottato anche il messaggio concernente l’estensione dell’ALC alla Croazia, che è membro dell’UE dal 1° luglio 2013. In futuro la libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l’UE andrà pertanto applicata anche a questo Paese. Il relativo Protocollo III è stato firmato in data odierna e sarà sottoposto al Parlamento per approvazione. La ratifica, ossia l’entrata in vigore giuridicamente vincolante, avverrà nel momento in cui si sarà trovata una soluzione compatibile con l’ALC.

La firma del Protocollo III e il relativo dibattito parlamentare sono importanti per due motivi: da una parte creano le condizioni per un equo trattamento della Croazia rispetto agli altri Stati membri dell’UE e dall’altra costituiscono un passo importante per l’adesione completa della Svizzera all’accordo quadro di ricerca Horizon 2020. Senza la ratifica entro febbraio 2017, la Svizzera avrebbe, con effetto retroattivo dal 1°gennaio 2017, soltanto lo statuto di uno Stato terzo in questo programma di ricerca d’importanza fondamentale per l’economia e la ricerca del nostro Paese. I ricercatori svizzeri potrebbero unirsi soltanto a progetti in corso, in qualità di ricercatori di Stati terzi, senza finanziamenti da parte dell’UE, compromettendo il polo di ricerca svizzero.

Scarse ripercussioni della crisi dell’euro sull’immigrazione in Svizzera

Il Consiglio federale ha inoltre preso atto di uno studio sulle ripercussioni della crisi dell’euro sull’immigrazione in Svizzera. Secondo lo studio, immigrano in Svizzera soprattutto le persone provenienti dai Paesi più colpiti dalla crisi dell’euro, che già prima erano Paesi d’emigrazione (Portogallo, Spagna, Italia). L’immigrazione concerne innanzitutto i settori stagionali, quali la ristorazione e l’edilizia, nei quali è impiegato soprattutto personale poco qualificato. Alla luce di tali conclusioni, nei menzionati settori la promozione del potenziale di lavoratori residenti assume un’importanza particolare.

Infine, il Consiglio federale ha deciso ulteriori provvedimenti per combattere gli abusi sul mercato del lavoro. Con un piano d’azione intende migliorare l’esecuzione delle misure collaterali e ha inoltre adottato il messaggio concernente la modifica del Codice delle obbligazioni (Proroga di contratti normali di lavoro che prescrivono salari minimi).


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