Discorso in occasione del vertice ONU per l’adozione dell’agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile
Berna, 25.09.2015 - Discorso della presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga in occasione del vertice ONU a New York. – Vale il testo parlato.
Signor Presidente dell’Assemblea generale,
Signor Segretario generale,
Onorevoli Capi di Stato e di Governo,
Eccellenze,
Gentili signore e signori,
Com’è nata l’agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile?
Dopo tre anni di lavori e con un approccio finora unico nel suo genere, 193 Stati si sono messi d’accordo su un’agenda ambiziosa per un mondo sostenibile. Questo è il risultato di un lungo cammino, che gli Stati non hanno tuttavia percorso da soli:
Li ha accompagnati in modo efficace e sostenuti la società civile internazionale, il settore privato, la comunità scientifica nonché gli esperti dell’ONU e di istituzioni finanziarie internazionali. In precedenza, si erano svolte consultazioni a livello planetario in più di 100 Paesi e più di 8 milioni di persone avevano partecipato a un’indagine, esprimendo le proprie esigenze e priorità.
L’agenda 2030 è quindi un piano elaborato da persone attraverso le persone e a beneficio delle persone.
Gentili signore e signori,
Noi tutti sappiamo che l’agenda 2030 non è una formula magica che risolverà come per incanto tutti i problemi del nostro pianeta. Sono tuttavia convinta che l’agenda 2030 sia un punto di partenza particolarmente promettente per risolvere numerosi problemi. Essa ci consentirà di agire e di cambiare molte cose.
Dall’inizio di questo percorso, la Svizzera era consapevole
- che non possiamo continuare a promuovere lo sviluppo nel Sud del pianeta mentre il mondo cosiddetto sviluppato continua a fare come ha sempre fatto;
- che per gestire uno sviluppo sostenibile, oltre allo sviluppo sociale ed economico, occorre prestare attenzione anche all’ambiente;
- che uno sviluppo non può essere mai veramente sostenibile se non rispetta i diritti umani e non garantisce lo Stato di diritto;
- e infine che uno sviluppo sostenibile risulta possibile soltanto se l’intera comunità internazionale – e non soltanto gli Stati – rema nella stessa direzione.
Obiettivo centrale dell’agenda 2030 sono le persone. Questa esigenza più volte menzionata è perseguibile soltanto se non lasciamo indietro nessuno, ovvero:
- se prestiamo particolare attenzione a coloro che sono maggiormente emarginati e ai più vulnerabili;
- se affrontiamo le crescenti disparità con una cultura della compensazione;
- se proteggiamo le basi naturali della vita e le gestiamo in maniera sostenibile;
- se offriamo a tutti i bambini e giovani una prospettiva professionale.
In fase di elaborazione dei nuovi obiettivi per uno sviluppo sostenibile, la Svizzera si è perciò impegnata, in particolare, in cinque contesti:
- per un obiettivo concernente l’acqua che vada al di là dell’accesso all’acqua potabile e agli impianti sanitari e che copra tutti gli aspetti di una gestione sostenibile di questa risorsa fondamentale. Con il sostegno degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, si è quasi riusciti a raddoppiare il numero di persone che ha accesso all’acqua potabile corrente, raggiungendo i 4,2 miliardi. È tuttavia possibile conseguire successi duraturi nel settore idrico soltanto proteggendo gli ecosistemi, trattando le acque di scarico e aumentando l’efficienza idrica;
- per un obiettivo ambizioso e le relative misure volte a incentivare la parità di genere e la promozione delle donne.
Negli ultimi 15 anni, è stato possibile conseguire ampiamente la parità di genere nell’istruzione primaria. Adesso dobbiamo prefiggerci di garantirla in tutti i settori della società. Nella maggior parte dei Paesi, infatti, le donne continuano a guadagnare in media soltanto il 60-75 per cento di quanto guadagnano gli uomini. E, anche se negli ultimi vent’anni la quota di donne nei Parlamenti nazionali è quasi raddoppiata, soltanto il 22 per cento di tutti i parlamentari nel mondo sono donne;
- per un obiettivo autonomo che riguardi la pace e le società inclusive al fine di promuovere lo Stato di diritto, l’accesso alla giustizia, il rispetto dei diritti umani e la lotta alla violenza e alla corruzione;
- per un obiettivo concernente la salute, che prenda in considerazione anche le malattie non trasmissibili, la salute sessuale e riproduttiva e i diritti in questo campo, nonché il rafforzamento dei sistemi sanitari. Il 60 per cento di tutti i decessi è riconducibile a malattie non trasmissibili; ne sono particolarmente interessati i Paesi a reddito basso e medio. Ma la maggior parte delle malattie non trasmissibili si può evitare;
- per obiettivi secondari concreti, concernenti la riduzione del rischio di catastrofi, il ruolo della migrazione e la sostenibilità di modelli di consumo e di produzione.
Occorre realizzare questi obiettivi. È per questa ragione che sosteniamo un meccanismo di verifica efficace. Siamo convinti che il Foro politico di alto livello sullo sviluppo sostenibile (High-level Political Forum on Sustainable Development) si sia nel frattempo ben profilato per svolgere questa funzione.
Gentili signore e signori,
La Svizzera è una democrazia diretta con diritti popolari molto estesi. La nostra società, le nostre cittadine e i nostri cittadini sono abituati a partecipare al processo decisionale. Oltre un terzo di tutte le votazioni tenutesi nel mondo negli ultimi 200 anni si è svolto in Svizzera. Nell’ambito dei nostri lavori per l’agenda 2030 non è stato perciò un problema per noi coinvolgere sin dall’inizio i rappresentanti della nostra società civile, del settore privato, della politica e della comunità scientifica;
Anche per quanto riguarda l’attuazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, procederemo nel modo seguente: mentre la politica controllerà il processo, le cittadine e i cittadini avranno l’opportunità di partecipare e di esprimersi.
Stabiliremo inoltre già nella nuova Strategia per uno sviluppo sostenibile 2016-2019 del Consiglio federale e in quella di collaborazione internazionale 2017-2020 il modo in cui la Svizzera attuerà gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Gentili signore e signori,
tutti sappiamo che una delle sfide maggiori in questa nostra epoca globalizzata consiste nell’infondere nei cittadini una rinnovata fiducia nella politica e nelle sue istituzioni.
Proprio per questa ragione, il processo partecipativo nella fase di elaborazione dell’agenda 2030 è stato così importante. Mettiamoci dunque al lavoro, tutti assieme, con le persone, per le persone.
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Pubblicato da
Dipartimento federale di giustizia e polizia
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Ultima modifica 19.01.2023